Santa Maria Nuova
Il Territorio

Storia
Alla fine di via Dardano, oltrepassata Porta Colonia e percorrendo una ripida discesa, si giunge alla Chiesa di Santa Maria Nuova, uno dei più raffinati esempi di architettura rinascimentale di Cortona. Il luogo è carico di significato storico e devozionale, legato alla venerazione di un’antica immagine sacra della Madonna.
Le origini del culto e la Madonna dell’Ellera
Poco distante dall’attuale chiesa esisteva un tabernacolo affrescato con l’immagine della Madonna in trono con il Bambino, noto come “Madonna dell’Ellera” per via dell’edera che ricopriva l’edicola. L’iconografia sacra divenne presto oggetto di grande devozione popolare, poiché si credeva fosse dispensatrice di grazie e miracoli. La crescente venerazione spinse i fedeli a edificare una cappella per ospitare l’immagine sacra, ma ben presto si rese evidente la necessità di una chiesa più ampia e maestosa. Nel 1550 il Comune di Cortona riconobbe ufficialmente il culto e promosse la costruzione di una grande chiesa, intitolata a “Maria Nuova” per distinguerla dalle altre chiese dedicate alla Vergine, come il celebre Santuario della Madonna del Calcinaio.
La costruzione: dall’opera di Cristofanello al completamento di Vasari
Il progetto della nuova chiesa fu affidato inizialmente all’architetto Cristofanello, che ne avviò la costruzione nel 1550. Tuttavia, l’opera fu completata successivamente dal celebre Giorgio Vasari, il quale ne ridefinì l’architettura secondo i canoni rinascimentali. Vasari concepì un edificio a pianta centrale con una struttura quadrata e tre lati identici, creando un equilibrio perfetto tra proporzione e armonia. L’interno della chiesa, caratterizzato da una spaziosa navata centrale e da un’elegante cupola, riflette il gusto architettonico del Cinquecento e rappresenta un capolavoro di razionalità spaziale. Le superfici chiare e le decorazioni raffinate conferiscono all’ambiente un senso di solennità e bellezza, esaltando la luce naturale che filtra attraverso le finestre.
Gli altari e le opere d’arte
All’interno della Chiesa di Santa Maria Nuova, gli altari laterali sono arricchiti da grandi pale d’altare di importanti artisti rinascimentali e barocchi. Ogni opera è un capolavoro che racconta episodi della vita della Vergine e dei santi, contribuendo alla sacralità e all’importanza artistica della chiesa.
Procedendo in senso antiorario rispetto all’ingresso, si trovano:
- Altare Laparelli o di Sant’Anna, decorato con la “Natività della Vergine” di Alessandro Allori, firmata e datata 1595. L’opera, di straordinaria delicatezza cromatica, celebra la nascita della Madonna con una composizione equilibrata e luminosa.
- Altare Passerini, con la “Annunciazione” dipinta dall’Empoli (Jacopo Chimenti), datata 1614. La scena sacra è resa con grande sensibilità pittorica e attenzione ai dettagli, tipica dello stile tardo manierista.
- Altare Vagnucci, ornato con l’”Immacolata Concezione” di Adriano Zabarelli, eseguita nel 1641 su un modello di Vasari. Quest’opera raffigura la Vergine avvolta in un’aura di luce celestiale, secondo l’iconografia mariana del Seicento.
- Altare Cecchetti, che ospita la tela “San Carlo Borromeo che dà la comunione agli appestati”, dipinta da Baccio Ciarpi. Il quadro illustra con drammaticità il gesto caritatevole del santo durante una delle pestilenze che colpirono l’Italia nel XVI secolo.
Un patrimonio artistico e spirituale
La Chiesa di Santa Maria Nuova non è solo un luogo di culto, ma un autentico scrigno d’arte che conserva e testimonia la ricchezza del patrimonio rinascimentale e barocco di Cortona. L’armoniosa fusione tra architettura, pittura e spiritualità rende questo edificio un punto di riferimento per i fedeli e per gli amanti della storia dell’arte. La sua posizione leggermente defilata rispetto al centro storico ne fa anche un luogo di raccoglimento e meditazione, lontano dal caos cittadino, dove i visitatori possono immergersi nella bellezza dell’arte sacra e nella suggestione di una fede secolare. Chiunque si rechi a Cortona per scoprirne le meraviglie non può perdere la visita a questo gioiello architettonico, espressione della magnificenza artistica del Rinascimento toscano.
Poco distante dall’attuale chiesa esisteva un tabernacolo affrescato con l’immagine della Madonna in trono con il Bambino, noto come “Madonna dell’Ellera” per via dell’edera che ricopriva l’edicola. L’iconografia sacra divenne presto oggetto di grande devozione popolare, poiché si credeva fosse dispensatrice di grazie e miracoli. La crescente venerazione spinse i fedeli a edificare una cappella per ospitare l’immagine sacra, ma ben presto si rese evidente la necessità di una chiesa più ampia e maestosa. Nel 1550 il Comune di Cortona riconobbe ufficialmente il culto e promosse la costruzione di una grande chiesa, intitolata a “Maria Nuova” per distinguerla dalle altre chiese dedicate alla Vergine, come il celebre Santuario della Madonna del Calcinaio.
Il progetto della nuova chiesa fu affidato inizialmente all’architetto Cristofanello, che ne avviò la costruzione nel 1550. Tuttavia, l’opera fu completata successivamente dal celebre Giorgio Vasari, il quale ne ridefinì l’architettura secondo i canoni rinascimentali. Vasari concepì un edificio a pianta centrale con una struttura quadrata e tre lati identici, creando un equilibrio perfetto tra proporzione e armonia. L’interno della chiesa, caratterizzato da una spaziosa navata centrale e da un’elegante cupola, riflette il gusto architettonico del Cinquecento e rappresenta un capolavoro di razionalità spaziale. Le superfici chiare e le decorazioni raffinate conferiscono all’ambiente un senso di solennità e bellezza, esaltando la luce naturale che filtra attraverso le finestre.
All’interno della Chiesa di Santa Maria Nuova, gli altari laterali sono arricchiti da grandi pale d’altare di importanti artisti rinascimentali e barocchi. Ogni opera è un capolavoro che racconta episodi della vita della Vergine e dei santi, contribuendo alla sacralità e all’importanza artistica della chiesa.
La Chiesa di Santa Maria Nuova non è solo un luogo di culto, ma un autentico scrigno d’arte che conserva e testimonia la ricchezza del patrimonio rinascimentale e barocco di Cortona. L’armoniosa fusione tra architettura, pittura e spiritualità rende questo edificio un punto di riferimento per i fedeli e per gli amanti della storia dell’arte. La sua posizione leggermente defilata rispetto al centro storico ne fa anche un luogo di raccoglimento e meditazione, lontano dal caos cittadino, dove i visitatori possono immergersi nella bellezza dell’arte sacra e nella suggestione di una fede secolare. Chiunque si rechi a Cortona per scoprirne le meraviglie non può perdere la visita a questo gioiello architettonico, espressione della magnificenza artistica del Rinascimento toscano.