«Lo strazio dell’anima russa fra fiducia e terrore». Conferenza di Dispenza e Montori

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Venerdì 27 ottobre a Cortona si terrà la conferenza «Lo strazio dell’anima russa fra fiducia e terrore» con i professori Pierluigi Dispenza e Marco Montori. L’appuntamento, organizzato dall’istituto d’istruzione superiore «Luca Signorelli» con il patrocinio del Comune di Cortona è alle ore 10 nella sala La Moderna di via Maffei. Dispensa è studioso di Storia dell’economia e interverrà su «Il nuovo sistema economico sovietico, la Nep e le ricadute sulla società», mentre Montori è docente di Storia e Filosofia e la sua parte è intitolata «Dalla dittatura del proletariato alla dittatura del proletario, lo smisurato e feroce potere di Stalin»

«L’incontro – spiegano i relatori – si pone come volontà di raccontare e comprendere il potere staliniano, che si può dire, con intensità diversa si esercitò sulla Russia e indirettamente su tutto il mondo dal 1917 al 1953, basti pensare ai Partiti comunisti occidentali e alla “guerra fredda”, 2023, 70 anni dalla morte del dittatore georgiano. Accanto a questa memoria la conferenza ne propone un’altra, alla prima strettamente legata, quella dell’uscita, 50 anni fa stavolta, nel 1973, di Arcipelago Gulag di A. Solzenicyn, pubblicazione che aprì la strada a centinaia di dolenti testimonianze sulla repressione staliniana».

Oggi si dispone di un materiale immenso e su una parte di questo Dispenza e Montori hanno esercitato la loro riflessione storico-filosofica, un’interpretazione necessaria perché i fatti, che pure vengono esposti, non sono sufficienti per quella comprensione matura della complessità che si richiede al soggetto contemporaneo.

«Il punto di frizione più evidente – dichiarano Dispenza e Montori – quello tra Russia e Occidente, sembra vertere su un’opposta valutazione sul diritto all’esistenza dell’individuo, obsoleto o comunque non prioritario già nelle teorie di Necaev, Bakunin, etc. nel XIX ° (cfr. Il catechismo del rivoluzionario) da queste si giunge al leninismo ed infine (per il periodo considerato) alla II guerra mondiale. Ma oltre al punto di “frizione” menzionato, resta l’enigma, che così il Premio Nobel bielorussa Svetlana  Aleksievic  espresse: La nostra più grande risorsa è la sofferenza, non petrolio o gas. E’ l’unica cosa che riusciamo a produrre con continuità…».

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