Un viaggio nel Futurismo: da Boccioni a Depero. Ecco la mostra collaterale di Cortonantiquaria

«Un viaggio nel Futurismo, da Boccioni a Depero» è il titolo della mostra collaterale di Cortonantiquaria, inaugurata lo scorso 20 agosto e conclusasi il 4 settembre. Tanta gente al Teatro Signorelli ad ammirare i dipinti di maestri di questa avanguardia del Novecento. 

Protagoniste della presentazione sono state la curatrice Simona Bartolena e la gallerista Daniela Porta, titolare, insieme a Grazia Casiraghi, di Leo Galleries che ha prestato le opere della propria collezione e di collezioni private. Il sindaco Luciano Meoni e l’assessore alla Cultura Francesco Attesti hanno portato il loro saluto sottolineando l’importanza di questo evento che valorizza ancora di più il sessantesimo compleanno della Mostra mercato dell’antiquariato.

Il biglietto di accesso alla Cortonantiquaria permette di ammirare anche la mostra collaterale, al Teatro Signorelli è stata allestita per l’occasione una biglietteria distaccata. Con il ticket è possibile visitare a costo ridotto anche i musei (Maec e Diocesano) e le altre mostre presenti in città, fra cui «Guernica, genesi di un capolavoro» e «Del Barocco Ingegno», dedicata a Pietro Da Cortona. 

Un viaggio nel futurismo, da Boccioni a Depero, a cura di Simona Bartolena, è un omaggio all’avanguardia futurista nella città che diede i natali a uno dei massimi esponenti della prima fase del movimento: Gino Severini. Attraverso una selezione di opere poco viste e appartenenti a collezioni private, il percorso di mostra mette a fuoco alcuni aspetti importanti del movimento fondato da Filippo Tommaso Marinetti, nei suoi diversi periodi: dalla sua nascita, con un’opera di Umberto Boccioni in cui è ancora evidente il retaggio della figurazione ottocentesca, fino ai suoi sviluppi più tardi, con alcuni capolavori realizzati dagli artisti dell’aerofuturismo. Il dinamismo, la velocità, il volo, ma anche l’interazione con il mondo delle arti applicate e della grafica pubblicitaria sono al centro del racconto della mostra. Protagonisti in questo contesto le opere di Roberto Marcello Baldessari, Fortunato Depero, Giacomo Balla, Gerardo Dottori, Tullio Crali e Giulio D’Anna. Di quest’ultimo è presente un dipinto mai visto, da scoprire in mostra per la prima volta, dedicato al Dinamismo di treno e aerei Caproni, risalente al 1935 – 36, recentemente acquisito da  LeoGalleries per la propria collezione permanente.

Rumoroso, dinamico, visionario, originale nelle sue molteplici espressioni – racconta la curatrice nel suo testo che accompagna la mostra –  il Futurismo segna un momento di rottura e rinnovamento nella scena culturale italiana, in un indispensabile passaggio alla contemporaneità. La sua lezione offrirà importanti motivi di riflessione nelle generazioni successive, costituendo un modello ora da emulare, ora da superare, ora da contrastare e contraddire, ma sempre e comunque da tenere in considerazione. Per molti aspetti, anzi, il Futurismo ha ancora molto da dire anche ai nostri giorni. Negli ultimi anni il ruolo di primo piano nel contesto europeo di questa Avanguardia nata in Italia è stato ampiamente riconosciuto anche a livello internazionale, con importanti studi e grandi mostre nei principali musei del mondo, dal Centre Georges Pompidou di Parigi al Guggenheim di New York. 

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